Suona il telefono, una vocina tutta squillante, sottile, che va di fretta e ne dice più di quante ne pensa mi chiede: “Pronto sono Ariccia Magagnoli, chiamo dall’Ufficio del Personale, Distretto Cittadino n. 2. Sono entrata in servizio ora e ho visto che c’è una chiamata dall’ambulatorio. Oggi ci sono le visite della Medicina del Lavoro per i nuovi assunti, vero? Mi avete cercata voi? Ci sono dei problemi?”.
Io dopo questa entrata già non ne posso più: “No, ma quando l’hanno chiamata?”
A.M. : “Si solo qualche minuto fa. Non ero ancora in servizio. Ma sono la referente del personale della Circoscrizione per la Medicina del Lavoro, quindi dovreste aver chiamato da li. Sa se la dottoressa è in ambulatorio? Ma lei non è in ambulatorio con la dott.ssa ? Forse mi ha cercata lei? Sa se ha bisogno? Va tutto bene?”
Io, annaspando per terra: “A me non ha detto niente, ora chiedo, chi ha detto che è lei?”
A.M. : “Eh ma … gliel’ho detto un attimo fa, io sono Ariccia Magagnoli, dell’Ufficio del Personale, Distretto Cittadino n. 2 per …”
Io, già con la corda al collo appesa al davanzale: “Si si scusi, ma io sono solo un infermiere, e anche un po’ rustico. Io metto le mani addosso alle persone, sa, mica la lingua”.
