N° 337

Pinguino_frank 11 giugno 1962, Isola di Alcatraz.
Frank Morris realizzò una fuga clamorosa dal carcere di Alcatraz. Per 2 anni aveva progettato e preparato fisicamente il piano di fuga, procurandosi man mano il materiale che serviva. Con i compagni di fuga lavorò il muro delle condotte di ventilazione delle celle, costruì la zattera e le teste che avrebbero preso il loro posto quella notte, nei loro letti.
Di lui non si seppe mai più nulla, ma una cosa è sicura: era riuscito a fuggire da un carcere di massima sicurezza!

7 marzo 2012, Tokyo.
Il n° 337 ha scalato una parete rocciosa alta 4 m., è riuscito a superare il filo spinato che la sormontava ed è scomparso nel week end. Le notizie delle agenzie riferiscono, ironicamente, che probabilmente non era contento delle comodità, della sicurezza e della compagnia del luogo di detenzione in cui era trattenuto.
Il vice direttore del Tokyo Sea Life Park invece propende più per una fuga dettata solo dalla curiosità e dalla voglia di avventura, nonché dalla giovane età di 337. Cosa che rende l’impresa ancora più notevole, visto che il protagonista della fuga è un pinguino di poco più di anno, della specie Humboldt.
Dopo settimane di ricerche è stato visto (e fotografato) nuotare libero e felice alla foce del fiume Edogawa, per nulla intimorito né intenzionato a tornare nel Parco acquatico.
Ma acciuffarlo non è facile: “è praticamente impossibile prenderlo quando è in acqua, perché nuota a una velocità tremenda. Speriamo di intercettarlo quando sale sulla terraferma per schiacciare un sonnellino” riferiscono sconsolati gli addetti al Parco.
Numerose sono le segnalazioni e gli avvistamenti da parte di cittadini, ma nessuna è servita; 337 ha la capacità di scomparire tra una nuotatina e l’altra.
Dal Parco acquatico si dicono preoccupati, 337 è in pericolo di vita per colpa del traffico di natanti nelle acque della zona, dell’inquinamento e dell’aumentato livello di radiazioni del dopo Fukushima!
Ma dall’analisi delle foto e dei video inviati dalla popolazione risulta che il pinguino gode di ottima salute.
Il pinguino 337 è nato in cattività, ciò non lo ha condizionato troppo perchè non solo è fuggito ma ha anche dimostrato di sapersela cavare più che egregiamente nelle faccende di tutti i giorni, nonostante la sua giovane età: riesce a procurarsi da mangiare, nuotare nelle acque sporchissime e inquinate della baia di Tokyio, trovare un rifugio per la notte e schivare la cattura.

25 maggio 2012, Tokyo
“(ANSA) – La fuga del pinguino ‘337’ si e’ conclusa dopo 82 giorni di liberta’, su un argine a circa 8 chilometri dal Sea Life Park di Tokyo. Il pennuto e’ stato catturato da due operatori dell’acquario – ha reso noto il governo metropolitano di Tokyo – grazie al blitz notturno seguito alla segnalazione di alcuni residenti che lo avevano visto sotto un ponte sul fiume Edo, che divide Tokyo da Chiba. ‘337’ gode di ottima salute”.

Il pinguino non ha un nome, 337 è il suo numero di riconoscimento. Non è più libero, grazie ai residenti di Tokyo, anch’essi prigionieri di una società repressiva, i quali non possono sopportare che “qualcuno” si goda la libertà, anche a rischio della propria vita.
Ma per me 337 non esiste, per me esiste solo il Pinguino Frank!

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