Morire per aver mangiato

pellicano
[“Lo stomaco pieno del pellicano”]
Non è assurdo? Questo pellicano non è morto di fame, ma perché ha lo stomaco pieno!

Certo non sono pesci e crostacei ad averglielo riempito, purtroppo, ma tanti piccoli particolari di plastica che lui ha trovato appetitosi. In mare se no trovano tantissimi.

L’uomo, un po’ per distrazione e molto per volontà, scarica tonnellate di rifiuti plastici in mare. Questi imbrigliano tartarughe e grossi animali (soffocamento e lesioni mortali), vengono ingeriti provocando prima o poi la morte, si sbriciolano senza mai poter essere veramente degradati e attraverso il ciclo naturale finiscono anche nei nostri stomaci, con tutta la loro struttura, la chimica e i coloranti.

Una immane catastrofe del benessere. Causata completamente dall’uomo, dalla creazione del materiale plastico al suo smaltimento.

Altro che i peli del cane sul divano!

 

Ricordo che questa sezione del blog: “Di certo non è stato il cane!” è un Fotoblog, il cui tema è riportato qui sotto.

>> Si parla tanto di cani e animali in genere che ci creano problemi, come se il mondo fosse esclusivamente degli «uomini» (a questo proposito seguite fin dall’inizio la pagina facebook «Basta cani» o il blog http://paginerranti.altervista.org/category/basta-cani/ ).

I cani sporcano, non devono entrare nei negozi, nei bar, nei ristoranti, non possono andare in spiaggia come in molti campeggi (!), e praticamente in (quasi) tutti i luoghi e ambienti dove stiamo noi, gli “umani”, cioè quasi l’intero pianeta!

La lista è infinita ma basta riflettere un poco per capire che tutti questi problemi sono dovuti a squilibri creati dalle attività umane: dalla nostra ingordigia, stupidità e ferocia.

Ma se ci guardiamo intorno, il cosiddetto «uomo» è per natura meschino, violento, possessivo, egoista e non rispetta nemmeno i suoi simili.

Così, guardando un po’ di realizzazioni, comportamenti e atteggiamenti umani e confrontandoli mentalmente con i «problemi» che ci creano gli animali, inauguro questo fotoblog, tra il drammatico e l’ironico, per riflettere sulla natura umana e ricordare che le cose più oscene e orribili … non le fa di certo il cane! <<

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